Tristezza o depressione: qual’e’ la differenza?

Ognuno nella propria vita prima o poi sperimenta dei momenti di tristezza, che possono essere di veloce passaggio, oppure protrarsi per diverso tempo. Ma qual è la linea oltre la quale non si parla più di tristezza, ma si passa a chiamarla depressione?

Purtroppo anche se viviamo in una società molto all’avanguardia con tecnologie e altri campi, per quanto riguarda alcune cose siamo ancora molto indietro: un esempio concreto è l’accettazione da parte di un individuo di riconoscere di avere un problema, e di volerlo realmente affrontare. Spieghiamoci meglio: quante volte abbiamo guardato con occhio accusatorio o critico una persona che ci ha confidato di seguire sedute dallo psicologo per curare un disturbo, o semplicemente per bisogno personale di ascolto? In questo la nostra società è purtroppo ancora molto divisa e, se sulla superficie si richiama sempre ad una grande apertura mentale, ahimè la verità può essere ben lontana dai buoni propositi.

Questo ha a che fare con la differenza tra tristezza e depressione? Certo che sì: il voler negare di avere un problema più grande della semplice tristezza, a volte blocca la cura in sé, non dandole mai modo di partire. Ma vediamo insieme quali possono essere i segnali che ci aiutano a capire se stiamo passando semplicemente un periodo di tristezza, oppure se il nostro corpo ci sta dando segnali che vanno in un’altra direzione.

Tristezza: è un sentimento!

Proprio così, va ricordato che la tristezza è un sentimento e che, come tale, è facile che ci travolga in tutta la sua completezza. Per dirla con semplicità, bisogna partire dal fatto che la tristezza non coinvolge solitamente ogni aspetto della propria vita, quanto piuttosto un solo dettaglio, o pochi dettagli, che però in quel preciso momento regnano di importanza su tutti gli altri, oscurando la gioia e la tranquillità d’animo che essi possono regalare.

La tristezza è quindi un sentimento che si manifesta se pensiamo a qualcosa di particolare, o in un determinato momento della giornata, ma che può essere spazzato via se riusciamo a concentrarci su altro, con relativa facilità. Trattandosi di un sentimento, di un’emozione umana, la tristezza è legata anche alle nostre ‘’lune’’, agli sbalzi ormonali, che però si stabilizzano in poche ore o pochi giorni. Addirittura il provare tristezza può essere molto terapeutico in momenti particolari della nostra vita, per esempio quando si subiscono lutti o traumi, ed è proprio attraverso questo sentimento che il dolore viene metabolizzato e si riesce a cambiare pagina.

Come ogni altro sentimento, la tristezza è la reazione del nostro corpo (o meglio, della nostra psiche), ad un evento o a diversi fattori che caratterizzano la nostra vita in un determinato, preciso momento. Si tratta di una sorta di difesa che alziamo inconsciamente per sfogarci o per imparare ad attraversare quel determinato periodo: è un sentimento, ed in quanto tale è importante e va vissuto ed accolto come fase della vita.

Ma come ci si sente quando si prova tristezza? Sicuramente ad ognuno di noi è capitato di essere triste, e molte più volte di quanto noi ricordiamo! Fin da bambini, la tristezza è un sentimento che ci accomuna e ci caratterizza: si prova tristezza quando un amico non vuole giocare con noi, quando non riusciamo a superare un esame, quando viene a mancare un caro parente, quando non veniamo assunti per un posto di lavoro a cui tanto teniamo. Ciascuno di questi episodi però è vissuto in maniera diversa da ogni individuo, è una storia personale, anche a seconda del momento della vita in cui tali avvenimenti accadono (nei bambini, negli adolescenti, negli adulti, ecc.).

E’ importante ricordare che la tristezza ha una causa specifica, ma può andare e venire facilmente, anche nell’arco di una giornata – essa alterna anche momenti di felicità sincera, magari grazie all’aiuto di un amico, o anche semplicemente ascoltando una canzone particolarmente positiva.

Depressione: è davvero così diversa dalla tristezza?

Assolutamente sì, la depressione è molto diversa dalla tristezza. Prima di tutto, a differenza della seconda, la prima non è un sentimento. La depressione non è parte dell’essere umano, non è una sua espressione ‘’normale’’: la depressione è un problema mentale, che non sembra avere rimedio in maniera rapida o semplice come la tristezza. Non c’è una canzone che possa aiutare ad uscire dalla condizione, neanche la parola di un amico o l’abbraccio di chi ci vuole bene: la depressione è uno stato che si impadronisce della nostra mente e del nostro corpo, ci fa sentire continuamente spossati e senza alcuna voglia di fare. Può cominciare con diversi episodi di tristezza, questo sì, ma pian piano diventa ben altro, con chiari segnali che devono suonarci come campanelli d’allarme.

Partiamo come prima cosa dalla durata: se la tristezza è un sentimento passeggero, la depressione dura molto più a lungo di quello che può essere definito come semplice ‘’periodo triste’’. Essa infatti persiste e occupa gran parte delle giornate di chi ne soffre, per giorni e giorni, consecutivamente. La depressione accompagna la persona durante tutto il giorno, e molto spesso compare già la mattina al risveglio, condizionando tutte le ore successive: di solito non ci si riescono a prefissare obiettivi propositivi per la giornata, né tanto meno si ha voglia di coinvolgere altre persone, ed anche solo vedere qualcun altro risulta fastidioso.

La depressione, inoltre, non ha una causa specifica: o meglio, non è legata ad un semplice evento; essa compare non solo pensando ad un particolare fatto accaduto, ma al contrario è sempre presente, in ogni momento della giornata; anche quando sembra che sia ‘’scomparsa’’, in realtà è sempre in agguato, pronta a togliere buoni propositi, energia, pensieri positivi, anche concentrazione; tutto questo comporta una visione negativa della vita, delle proprie capacità, del futuro; chi soffre di depressione non riesce molto spesso a chiedere aiuto, e si sente in colpa verso se stesso e verso gli altri per questa difficoltà: si entra purtroppo in un loop che trascina sempre più in basso, e dà la sensazione a chi ne soffre di non riuscire a contrastarla.

Come accennato poco fa, la depressione è una malattia mentale, e come tale va curata con l’aiuto di uno specialista, che accompagni chi ne soffre in un cammino di ripresa della propria vita, per recuperare l’entusiasmo, la positività, la gioia di vivere e stare insieme. Se ignorata, infatti, la depressione cambia la vita e diventa sempre più presente e profonda, e chi ne soffre tende ad isolarsi e allontanare anche gli affetti più cari, accusandoli a volte di non capire la situazione.

Depressione e tristezza: quali sono i sintomi?

Oltre a comprendere le differenze tra depressione e tristezza, un aiuto fondamentale può arrivare dalla conoscenza dei sintomi che caratterizzano chi soffre di depressione. Va detto che, come per ogni malattia mentale, esistono diversi stadi di depressione, ma tutti più o meno comprendono questi chiari sintomi:

  • Inappetenza

  • Mal umore continuo, ad ogni ora del giorno e per diversi giorni, senza un’apparente motivazione

  • Visione della vita molto pessimistica, poca o nulla fiducia nel futuro

  • Perdita di interesse per attività per cui si aveva una passione o che si svolgevano volentieri

  • Isolamento dagli amici

  • Poca voglia di uscire, soli o in compagnia

  • Problemi di sonno (sia in eccesso che in difetto – molto frequente è l’insonnia, o i costanti risvegli notturni)

  • Sensi di colpa inspiegabili

  • Irritabilità e ansia nel dover affrontare qualsiasi piccola attività che esca dalla routine

  • Nei casi più gravi, pensieri rivolti al suicidio o alla morte

Come si può ben intuire, la depressione è una problematica seria che deve essere affrontata per essere sconfitta. Si tratta di un percorso sicuramente lungo e impegnativo, ma che, con l’aiuto di uno psicologo specializzato, può diventare una liberazione ed un ritorno alla vita.

Chi soffre di depressione, sa che affrontare la questione della malattia, e molto spesso anche solo ammettere di esserne affetti, non è cosa da poco: proprio per questo, se in momenti di tristezza il conforto di un amico può essere sufficiente, con la depressione non lo è. L’affidarsi ad uno specialista è fondamentale per uscire da questo tunnel che condiziona la vita di chi ne soffre senza dargli tregua.

Se si riscontra nei propri comportamenti più di qualche sintomo di quelli elencati qui sopra, o se si sospetta di soffrire di depressione, è opportuno rivolgersi ad un medico nel minor tempo possibile, in modo che la depressione non guadagni troppo terrena; prima si agisce sul problema, prima si imparerà a contrastarlo.

Depressione: esistono dei fattori di rischio?

Anche se solitamente non esistono dei veri e propri fattori scatenanti per la depressione, secondo dei recenti studi ci sono dei fattori che accomunano più persone che soffrono di questa malattia mentale. I fattori di rischio più riscontrati sono:

  • Storie di abusi sessuali – anche familiari, soprattutto se da bambini o adolescenti

  • Eccesso di uso di sostanze stupefacenti, droghe, alcol

  • Calo improvviso del desiderio sessuale

  • Difficoltà a sentirsi accettato, nella famiglia o nella società, a causa delle proprie preferenze sessuali

  • Difficoltà ad accettare diagnosi mediche – come cancro, malattie degenerative, ecc.

  • Difficoltà ad accettare cambiamenti fisici in seguito ad incidenti o malattie – come la perdita di un arto

Diversi studi clinici hanno inoltre dimostrato che la depressione può manifestarsi più facilmente in soggetti la cui storia familiare presenta casi di malattie mentali (depressione stessa, o bipolarismo) o legate all’alimentazione (bulimia, anoressia, ecc).

Anche non avere una buona compagnia che possa ascoltare i piccoli problemi quotidiani può essere deleterio e portare all’insorgere di depressione: la persona che ne soffre, infatti, non ha in questo caso modo di confrontarsi e avere relazioni reali, visioni oggettive della propria vita, e questo contribuisce a creare false idee di sé e della propria esistenza. In compagnia è più facile contrastare i mostri, mentre in solitudine anche un piccolo insetto può fare paura e divenire via via un ostacolo sempre più grande.

Per quanto possa sembrare strano, la depressione può essere causata anche da farmaci che vengono assunti per contrastare altre problematiche – i farmaci ormonali, i calmanti, ma anche le statine per contrastare il colesterolo alto, sono tutti farmaci che, se abusati, possono portare all’insorgere della depressione.

Quando si assumono farmaci particolari (fanno parte di questa categoria soprattutto quelli che creano dipendenza), è opportuno tenere d’occhio i propri sbalzi d’umore, prestare attenzione alle proprie energie e alla visione del futuro; anche segnare sul calendario con una semplice crocetta ogni momento in cui ci si sente tristi o inspiegabilmente afflitti, può essere di grande aiuto per capire se si soffre di depressione.

Depressione o tristezza: quando rivolgersi ad uno specialista

Già al primo insorgere del dubbio, sarebbe opportuno rivolgersi ad un medico: esistono in realtà online diversi test con risposta a crocette, che aiutano a individuare se il problema che ci affligge è ‘’semplice’’ tristezza passeggera, o se è depressione. Anche se non si tratta di nulla di scientifico, questi test possono aiutare a dare un’idea delle domande che farà un medico, o a capire quali sono gli aspetti fondamentali su cui egli si focalizzerà per capire se il paziente che ha davanti soffre o meno di depressione.

Per quanto sia difficile parlare di auto diagnosi, nel caso della depressione è soprattutto chi ne soffre a poter dare testimonianza delle condizioni che sperimenta su di sé quotidianamente. Dopo un’attenta analisi delle descrizioni del paziente, starà al medico consigliare il miglior percorso da seguire; è comunque sempre opportuno ricordare che seguire un percorso di psicoterapia può essere di enorme aiuto, anche se non si soffre di depressione e se si sta solo attraversando un periodo complicato della propria vita.

Non è mai opportuno prendere sotto gamba i problemi legati all’umore e alla visione negativa della vita, perché possono peggiorare al punto di sfuggirci di mano: è sempre meglio affrontare il problema appena ci si rende conto della sua presenza, in questo modo la terapia sarà meno difficoltosa e, probabilmente, più immediata. Lo specialista che segue chi soffre di depressione è fondamentalmente un consigliere, ma soprattutto un buon paio di orecchie, libero da pregiudizi e colmo di professionalità e ottimi spunti e visione oggettiva dei fatti, entrambi elementi fondamentali per riacquistare fiducia in se stessi e nella vita.

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